Gli Incas e L’Impero Inca: STORIA E LEGGENDA

Storia e Leggenda: Cominciamo subito dall’atto finale: l’incontro dell’Inca, l’ultimo grande imperatore, diretto discen­dente del Sole ed unico intermedia­rio tra il Cielo e la Terra, con gli Spa­gnoli di Francisco Pizarro, il “conqui­stador”.

Questo avvenimento che ha segnato la storia dell’umanità ci é stato raccontato da testi­moni insospettabili, gli Europei pre­senti, ed é davvero significativo della grandeur di un impero.

Atahualpa aveva capelli molto cor­ti; i lobi delle orecchie forati, ed assai allungati per i pesanti dischi d’oro che li adornavano; vestiva abiti simi­li a quelli dei sudditi, ma tessuti in la­na di vigogna piú fine e provvisti di maggiori ornamenti.

Risulta che si cambiava vestito quattro volte al giorno, e comunque alla benché mi­nima macchia. Sulla sua corona era cucita una frangia di lana rossa inseri­ta in tubicini d’oro, che gli cascava sulla fronte fino agli occhi; due piu­me di un uccello, di cui si pretendeva non esistesse mai piú d’una cop­pia alla volta, erano conficcate in questa cuffia; nelle mani, teneva la lancia e una mazza, o un arco e le frecce.

Quando compare davanti al soldati spagnoli, la sua visione costituisce per loro qualcosa di autenticamente impressionante. II suo portamento é fiero; la prima volta, riceve i messi at­torniato da una corte di 600 persone; per tutta la durata dell’incontro non risponde mai, e rimane assolutamen­te impassibile: anche guando Her­nando de Soto fa caracollare il suo cavallo schiumante, e giustiziare uno squadrone di indios che si erano riti­rati perché l’animale, che non cono­scevano affatto, si dirigeva verso di loro. Il giorno dopo, a Cajamarca, pri­mo grosso centro montano conqui­stato dagli Spagnoli, l’Inca si reca al­l’incontro (che gli risulterá fatale) con Pizarro, «preceduto da 300 arcie­ri, 1000 lancieri in tuniche a scacchi bianchi e rossi, un terzo squadrone armato di mazze di rame ed argento».