Q’enko

Q’enko. Questo luogo forse era utilizzato come centro cerimoniale o come un luogo di trascendenza rituale, e presenta un anfiteatro ed un ingresso a forma di labirinto verso delle gallerie sotterranee.

Dove si trova

A 3.640 m s.l.m., 4 km a nordest della città di Cusco, 20 minuti in auto o autobus lungo la strada che conduce a Pisac o alla Valle Sacra.

Orari: 7.00 – 18.00 tutti i giorni
Ingresso con il biglietto turistico

Significato del nome

Q’enko significa labirinto complesso con molte ramificazioni interne.

Descrizione del sito

Probabilmente veniva utilizzato come centro cerimoniale e come santuario rupestre, dedicato al Puma (dio della guerra): vi si trovano, infatti, due anfiteatri con una ventina di posti ciascuno, nei quali si assistiva alla consultazione dell’oracolo in occasione di una guerra.

Al centro si trova l’altare in cui venivano sacrificati gli animali propiziatori; l’ingresso alle gallerie sotterranee avviene attraverso un tunnel naturale.

Completa questo sito un patio semicircolare definito da un parametro isometrico che raccoglie varie grandi nicchie trapezoidali che circondano una pietra (wanka) che originariamente aveva dimensioni enormi e rappresentava qualche idolo (es: il puma), racchiusa da un recinto, che costituisce una sorta di immagine sacra all’interno della sua “cappella”. Si pensa che tali nicchie potessero contenere delle rappresentazioni a grandezza reale degli spiriti tutelari antropomorfi realizzate con metalli preziosi.

Probabimente, questa costruzione fu ordinata da Huayna Capac, e si dice che qui riposasse la mummia di Pachacutec prima che questa venisse bruciata durante la guerra di successione tra Huascar e Atahuallpa.

Una delle principali particolarità di questo sito è che le varie strutture sono realizzate direttamente modellando la roccia viva.

I conquistatori distrussero qualsiasi rappresentazione che loro potessero ritenere idolatra – inclusa una fonte da cui sgorgava abbondante acqua, poi utilizzata per le funzioni rituali –, ma tra le testimonianze che resistettero alla distruzione da parte degli spagnoli si possono ancora apprezzare:

  • L’Intiwaytana (forse era un osservatorio solare, infatti indica esattamente il nord magnetico)
  • Una fonte ed una “canaletta zigzagante” (una delle strutture più interessanti)
  • La sala dei sacrifici
  • L’Anfiteatro
  • Scanni, canalette per l’acqua scolpite e varie altre opere ingegneristiche