Andahuaylillas

Andahuaylillas: La principale attrazione turistica della zona è rappresentata dalla Chiesa di San Pedro, ridenominata “la Cappella Sistina d’America” grazie alla qualità delle decorazioni dei suoi interni.

Merita sicuramente una visita!

Dove si trova?

35 km a sudest rispetto alla città di Cusco (50 minuti circa), lungo l’asse viario che unisce Cusco a Puno, punto di sosta ideale per chi si sposta tra le due città.
Orari (della Chiesa): 8.00 – 12.00 e 15.00 – 17.00
Biglietto d’ingresso (alla Chiesa): 3 soles.

Significato del nome

Anticamente il nome di questa città era Antawaylla (in quechua “anta” = rame e “waylla” = prateria; i due nomi uniti significano “prateria ramata”), successivamente trasformato in Andahuaylas e poi nel suo diminutivo “Andahuaylillas” per evitare confusioni con l’omonima città delle Ande Centrali.

Descrizione del sito

Andahuaylillas è un paesino molto accogliente con un clima mite e temperato, grazie alla presenza delle montagne circostanti e del fiume Vilcanota/Urubamba; le terre della valle risultano essere particolarmente fertili e gli abitanti sono tranquilli e aperti.

La piazza principale del paese (Plaza de Armas) è considerata come una delle piazze più belle della zona, molto grande e spaziosa, racchiusa e delimitata da costruzioni coloniali e da alberi frondosi di “pisonay” e da palme. Sul fianco destro rispetto alla facciata principale della chiesa, c’è un piccolo ma interessante museo locale.

La chiesa di san Pietro

È stata costruita dai Gesuiti probabilmente sopra una costruzione incaica (forse una “huaca”) tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo con la classica struttura dei piccoli villaggi: si nota subito come le pareti siano molto grosse e fatte di mattoni essicati al sole, e come l’esterno sia piuttosto modesto. L’interno, invece, lascia il visitatore sbalordito: è impressionante la quantità di affreschi che coprono le pareti e soprattutto il tetto, con modelli geometrici e motivi floreali rivestiti di sottilissime lamine d’oro. La parte più antica della chiesa (verso l’altare maggiore) è stata realizzata in stile “mudejar” (stile architettonico che unisce elementi arabi e cristiani, sviluppatosi in Europa tra il XIII e il XVI secolo).

Notevole è anche il battistero (immediatamente alla sinistra dell’ingresso): conserva un’iscrizione nelle cinque lingue dell’epoca: latino, spagnolo, quechua, aymara e pukina (lingua autoctona che si è oggi perduta), mentre nella parete d’entrata vi sono due singolari affreschi che rappresentano un cammino profano che conduce verso l’Inferno e uno virtuoso che porta in Paradiso.

Vi sono inoltre conservati un altare barocco in legno di cedro intagliato e con al centro la rappresentazione della “Vergine del Rosario”, un organo maestuoso e opere di oreficeria, tra cui il tabernacolo, nonchè una collezione di tele della Scuola Cusquegna sulla vita di San Pietro, inserite in meravigliose cornici dorate. Anche i paramenti sacri finemente ricavati custoditi nella sacrestia sono degni di interesse. Le tre croci che si trovano all’esterno rappresentano la Trinità: Pade figlio e Spirito Santo.

Il Fondo mondiale per la protezione dei beni culturali ha recentemente approvato un progetto per un restauro conservativo della chiesa.

A pochi chilometri dal sito si trova la località di Huaro nella quale durante il periodo inca si diceva abitassero gli stregoni. Anche in questo villaggio si trova un tempio coloniale le cui pitture murali sono di Taddeo Escalante (1803), uno degli ultimi maestri della scuola cusquegna.