Festa del Señor de los Temblores

Come in tutto il mondo cattolico, anche nella regione di Cusco la Settimana Santa è il fulcro del calendario religioso. In città, viene associata con le celebrazioni per il “Señor de los Temblores”, protettore della città.

Dove si svolge?

I festeggiamenti per la Settimana Santa si svolgono principalmente nel centro storico della città di Cusco, generalmente nella seconda metà di Marzo e la prima metà del mese di aprile.

Descrizione delle celebrazioni

La celebrazioni della Settimana Santa a Cusco assumono un sapore particolare, perchè sono contraddistinte da un’atmosfera unica, grazie all’unione tra gli elementi tipici della religione cattolica e la religiosità popolare tradizionale delle popolazioni locali, che convergono in devoto pellegrinaggio verso il centro storico di Cusco. A questi si uniscono i numerosi fedeli stranieri, che cercano di ritagliarsi uno spazio di meditazione e di preghiera all’interno del loro periodo di visita alla città.

Venerazione particolare viene riservata ad un grande crocifisso ligneo, chiamato localmente “Taytacha de los Temblores” (“Taytacha” è una parola quechua che indica il “Signore” e “temblores” in spagnolo indica i terremoti). Tale immagine è profondamente evocativa, perchè rappresenta con crudo realismo l’immagine di un Cristo agonizzante e sofferente.

Il culto risale all’epoca coloniale, quando nel 1650 un terribile terremoto rase al suolo la città e la popolazione decise raccogliersi nel dolore intorno a questa Croce e portarla in processione lungo le strade della città. In commemorazione di questo evento, ogni anno il lunedì della settimana santa viene rievocata tale processione.

Questa celebrazione riveste un interesse particolare perchè permette di osservare in maniera evidente la fusione tra la tradizione cattolica e la religiosità andina: il crocifisso portato in processione richiama i rituali incaici e la corona stessa, che nella tradizione cristiana è una corona di spine, in questo caso viene realizzata con dei fiori tipici della zona, i ñucchu (salvia esplendens), che venivano anticamente impiegati nelle offerte alle divinità Kon e Wiracocha.

Il Crocifisso attuale fu donato da Carlo V e presenta il caratteristico colore “moreno” ovvero annerito dal fumo e dal tempo.